Architettura
Progettazione
Progettazione urbana
Rigenerazione urbana
RiFonderia – Ex complesso Magnolfi
2022
Prato ITA
Concorso di progettazione
Concezione generale dell’intervento
Possono i luoghi salvare le persone? Sì. Tanto quanto le persone possono salvare i luoghi. Rinnovare uno spazio urbano che ha perso la sua integrità, la vocazione principale per la quale tale spazio era stato concepito, significa curare ma anche curarsi: volere bene a un ambiente, a un luogo, alla sua concezione materica, strutturale, costruttiva, è volere bene a un tessuto sociale, alle relazioni, alle potenzialità positive che i luoghi e la loro bellezza possono innescare.
Di per sé, l’area d’intervento non ha niente che non possa funzionare così come già funziona: le abitazioni svolgono il ruolo di abitazioni, i magazzini sono magazzini, i parcheggi sono parcheggi. E così via. Fatto salvo per qualche intonaco scrostato, il complesso di via della Fonderia svolge la sua funzione.
Ma i luoghi, quelli che trasudano potenzialità, sono fatti solo di funzioni?
Rigenerazione architettonica e degli spazi aperti
La riqualificazione del complesso di via della Fonderia è centrale nella filosofia del progetto proposto: l’intervento passa dalla creazione dei nuovi alloggi (fortemente condizionata da vincoli strutturali e di conservazione) all’ideazione di alcuni “dispositivi” che fungano da potenziamento della qualità abitativa e urbana. La proposta muove dal paradigma che interventi localizzati, se riescono ad innescare relazioni e creare connessioni temporaneamente assenti, possono diventare il motore per la rigenerazione di comparti più ampi, estesi al quartiere e talvolta alla città.
La distribuzione interna degli appartamenti prevede il mantenimento dei muri portanti centrali mentre vengono riorganizzate le tramezzature interne laddove non è possibile recuperare quelle esistenti.
All’esterno, il volume principale viene mantenuto pressoché intatto; telai leggeri e strutturalmente indipendenti vengono addossati alla facciata interna del complesso e diventano sistema di schermatura che riqualifica la facciata e amplia lo spazio residenziale grazie alla creazione di balconi o logge.
Riqualificazione urbana e sociale
Il sistema urbano fatto di segni a terra, strutture leggere e piccole attrezzature, diventa un elemento permeante dello spazio e va a riqualificare l’intero quartiere: si creano relazioni e rimandi, un gioco continuo di piccoli spazi esterni, suggerimenti, accenni, pergole, elementi che per la loro semplicità possono essere qualsiasi cosa, diventare tutto.
L’asse che collega le due corti interne (quella dell’orfanotrofio e quella sul lato opposto di via Gobetti) viene sottolineata da una pavimentazione colorata che richiama i toni degli edifici circostanti (teatro Magnolfi, alloggi esistenti). Questo elemento di connessione pedonale s’incunea nel quartiere e ricollega fisicamente gli accessi alle principali funzioni dell’area: le residenze, la sala del teatro Magnolfi, la nuova area sportiva sulla copertura del parcheggio, il cortile interno al più vasto complesso di Santa Maria della Pietà e i Giardini della Pietà, andando a creare una rete di relazioni oggi inesistente.
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9
Giu
22